L’associazione

Nel 2000 i Sindaci del Montalbano, Capraia e Limite, Carmignano, Cerreto Guidi, Lamporecchio, Larciano, Monsummano Terme, Quarrata, Serravalle Pistoiese, Vinci, sottoscrissero un”Patto” per lo sviluppo di questo territorio.

Alla base di questa intesa c’era la convinzione comune che il Montalbano doveva essere inteso come un sistema territoriale omogeneo, un territorio in cui la presenza umana si è caratterizzata per una felice sinergia fra il contesto naturale e le stesse attività umane, con i suoi antichi terrazzamenti costruiti in modo sapiente, ricchi di vigneti e uliveti, con le sue antiche fattorie disseminate lungo le pendici collinari,con una diffusa attività agricola di qualità.

Un ambiente a “misura d’uomo” che si è mantenuto, suggestivo e confortevole nel corso dei secoli.

Il “Patto” si proponeva di salvaguardare queste realtà sviluppando un’azione politica coerente rivolta a salvaguardare l’ambiente, valorizzandone fra l’altro le potenzialità turistiche e la qualità dei suoi prodotti agricoli più tipici.

Il progetto della Strada dell’olio e del vino del Montalbano – Le Colline di Leonardo, riconosciuta ufficialmente dalla Regione Toscana, nasce proprio in questo contesto: dare vita ad uno strumento che fosse in grado di creare una rete di supporto alle aziende, di collegare i punti di forza turistici, culturali e produttivi, di presentare in una logica di sistema integrato il nostro territorio. I suoi operatori e i loro prodotti.

In virtù della sua altitudine (648 metri), il Montalbano può essere considerato al contempo una piccola montagna e una grande collina, in parte ricoperta da una rigogliosa foresta e in parte coltivata secondo le tradizionali colture agricole toscane (viti, olivi e cereali). Di forma allungata e orientata da Nord-Ovest a Sud-Est, l’area del Montalbano si interpone fra due grandi pianure densamente abitate ed estesamene urbanizzate, costituendo un’oasi di pace e relax ricercata da chi intende passare un po’ di tempo a contatto con la natura e godere di panorami mozzafiato. La caratteristica di elevarsi fra due pianure infatti e la collocazione geografica permettono, a chi si aggira a piedi e in mountan bike sui sentieri del Montalbano, di poter godere di viste panoramiche invidiabili anche per le cime appenniniche. Dal Montalbano infatti si possono scorgere nei giorni limpidi i profili del Monte Amiata, delle Colline Metallifere, dei monti Livornesi, del Monte Serra e delle Alpi Apuane e anche, naturalmente, di tutte le vette dell’Appennino pistoiese, della Garfagnana e della Lunigiana.
A fare di questa zona un’isola felix per lo svago ed il tempo libero, contribuisce oltre che la vista panoramica anche il clima. Distando infatti meno di 60 chilometri in linea d’aria dal mare e circa 35 dalle più alte vette dell’Appennino toscano, il Montalbano può godere di un clima invidiabile che risente sia del tepore invernale del mare che della frescura estiva della montagna. Questa doppia influenza infatti smussa gli eccessi climatici che sono invece caratteristici delle due pianure poste ai suoi piedi e ciò ha permesso nel corso della storia dell’uomo un florido progredire su questa grande collina dell’agricoltura da una parte ed il rigoglio della copertura boschiva dall’altra, imprimendo così alla zona quella doppia caratteristica storica di serbatoio agricolo (olio, vino e grano) per la città di Firenze e luogo di caccia e di loisir per i Medici.
La storia sul Montalbano la si ritrova ad ogni angolo trattandosi di un’area frequentata assiduamente durante la civiltà etrusca che ha lasciato ampie testimonianze archeologiche e poi, nel corso Medioevo, ha visto formarsi nel suo seno un insieme territoriale aggregato intorno ai castelli. Non è stata però una zona chiusa in se stessa avendo la possibilità di contatti continui con realtà più ampie quali le quattro città presenti alle sue porte come Firenze, Prato, Pistoia ed anche Pisa, sebbene leggermente più distante. Inoltre, nel Medioevo, fu un’area di frontiera dotata di una rilevanza strategica e di un’intensa vocazione militare-territoriale, dove importanti famiglie edificarono una nutrita serie di castelli che oggi l’escursionista ed il biker incontra nel suo girovagare per i sentieri del monte. Con la fine del Medioevo e l’inizio dell’Età moderna, questo territorio andò incontro ad un cambiamento radicale e da area di frontiera a carattere militare con tanti castelli si trasformò in un sistema territoriale complesso dove pianure, colline e parte alta del monte si integravano vicendevolmente grazie all’opera di una famiglia che doveva cambiarne radicalmente le sorti: i Medici. Questi fecero la loro comparsa alla fine del Quattrocento iniziando una lenta penetrazione patrimoniale nell’area orientale per poi risalire il versante del monte in direzione della parte sommitale del rilievo. I Medici crearono un vero e proprio “nuovo mondo” sul Montalbano e anche un modo nuovo di governare il territorio, dove alle tradizionali produzioni dell’agricoltura mezzadrile si univano nuove possibili vocazioni (riso e allevamento di animali per prodotti lattiero-caseari) e spazi di solennità e ricreazione (caccia e allevamento di animali esotici). Tutti aspetti questi che marchiarono a fuoco il territorio dell’intero Montalbano rendendo possibile la costruzione di un vero e proprio paesaggio nuovo, quello che noi oggi possiamo osservare e che il turista, a piedi o in mountain bike, può scoprire nei dettagli grazie ai sentieri che la Strada dell’Olio e del Vino del Montalbano-Le Colline di Leonardo ha tracciato. Si tratta di una serie di percorsi che scandagliano tutto il Montalbano e anche oltre e che si connette con una fitta rete di itinerari già esistenti sul monte, taluni provenienti e diretti anche molto lontano come la Via Medicea o la Strata Romea. Questi percorsi lenti, da gustarsi senza fretta e con calma, hanno il compito di mostrare e far capire al turista-camminatore e pedalatore la genesi e lo sviluppo del processo plurisecolare che ha formato il paesaggio del Montalbano, fornendogli così una chiave interpretativa per decifrare e comprendere il suo spirito e partecipare appieno del suo carattere.